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sabato, Giugno 14, 2025

Yenny Gonzalez (Democrazia Cristiana) denuncia un’Italia con la sanità in emergenza: “Ora basta silenzi e serve un fronte unito per ricostruire il diritto alla cura ! “

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< Yenny Gonzalez (Democrazia Cristiana) denuncia un’Italia con la sanità in emergenza: “Ora basta silenzi e serve un fronte unito per ricostruire il diritto alla cura ! ” >

Dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, tra ospedali chiusi e medici che mancano, un incontro nazionale della Democrazia Cristiana rilancia il dialogo e la collaborazione tra territori.

Yenny Gonzalez (Livorno)

C’è un’Italia che aspetta !

In silenzio, con dignità. Aspetta una visita medica che tarda mesi.

Aspetta un medico di base che non c’è. Aspetta un ospedale che è stato chiuso.

Aspetta, ma non si arrende. E chiede di essere ascoltata.

Questa Italia ha preso voce ieri durante un incontro online proposto dalla Democrazia Cristiana – svoltosi il 10 giugno 2025 – aperto, costruttivo e partecipato, che ha visto confrontarsi rappresentanti politici da più regioni.

Antonio Aquilino (Milano)

Dalla Sardegna alla Lombardia, dalla Sicilia alla Toscana, passando per Puglia e Campania: una squadra unita da un obiettivo comune, quello di riportare il diritto alla salute al centro dell’agenda nazionale.

Liste d’attesa infinite e ospedali chiusi: una ferita aperta.

Le testimonianze sono state forti. La situazione sanitaria in molte regioni del Sud è al limite della sostenibilità.

Alberto Mario Capretti (Milano)

In Sardegna, per esempio, interi territori sono sprovvisti di strutture ospedaliere efficienti, con pazienti costretti a percorrere centinaia di chilometri per una semplice TAC.

In Sicilia, le liste d’attesa per esami e interventi superano spesso i sei mesi, mentre la carenza di medici di famiglia è diventata cronica.

Non è più solo un problema sanitario. È una questione sociale, economica, culturale e politica. È un Paese che rischia di dividersi in due: chi può curarsi e chi no.

L’incontro: costruire insieme soluzioni.

Tra coloro i quali hanno preso parte all’incontro:

Luciana Bacci (Grosseto)

Aldo Cota, Vice Segretario organizzativo naz.le D.C.

Mioara Done, Coordinatrice della segreteria politica naz.le D.C.

Pier Luigi Ghelarducci, Presidente nazionale D.C.,

Enrica Lombardi, Vice segretaria organizzativa della D.C. Toscana,

Pier Luigi Ghelarducci, Presidente nazionale D.C.,

Massimo Marroco, Segretario politico prov.le D.C. Frosinone

Augusto Giorgetti (Pesaro Urbino)

Gino Monaco, Segretario organizzativo nazionale D.C.,

Antonello Piludu, Segretario regionale D.C. della Sardegna,

Gino Tufani, Segretario provinciale D.C. Torino.

Nicola Giordano,  Segretario provinciale DC Bitonto, (BA)

 

 

Tutti con una convinzione chiara: serve un patto di solidarietà tra territori, per rimettere al centro la persona.

«Non possiamo più permetterci di ragionare per compartimenti stagni – ha sottolineato il presidente Pier Luigi Ghelarducci (Livorno)–: la sanità deve essere la prima forma di giustizia sociale».

Emilio Candia (Potenza)

Lavoro, ambiente, energia: la Sardegna chiede risposte.

Ma non si è parlato solo di sanità. Il confronto ha toccato anche i nodi del lavoro giovanile, della transizione energetica e della tutela ambientale, con una particolare attenzione alla Sardegna.

Piludu ha parlato chiaro: «Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo strumenti. Energia, mobilità sostenibile, riqualificazione industriale: o investiamo ora, o condanniamo intere generazioni alla fuga».

Non solo denunce, ma una proposta: dialogo, rete, lavoro di squadra

La forza dell’incontro non è stata solo nella denuncia, ma nella proposta.

I partecipanti hanno rilanciato la creazione di gruppi di lavoro permanenti, per affrontare in modo operativo ogni singolo problema, coinvolgendo anche cittadini, associazioni, operatori sanitari, sindaci, giovani.

Enrica Lombardi ha lanciato un messaggio chiaro a tutte le regioni:

«Solo insieme possiamo cambiare il corso delle cose.

Serve unire le intelligenze, i territori, le buone pratiche. Serve ascolto. Serve umiltà. Serve cuore.»

L’invito finale: unire le forze per il Bene Comune

Non è il tempo della rassegnazione. È il tempo della partecipazione. È il tempo di uscire dalle logiche del lamento sterile e costruire soluzioni insieme, dal basso, con concretezza.

Questo incontro non è stato un punto di arrivo, ma un inizio.

Un appello chiaro alla politica, alla società civile, ai cittadini:

“Se vogliamo salvare la sanità pubblica, dobbiamo farlo insieme. Nessuno escluso. Nessuno lasciato solo.”

A cura di Dott.ssa Yenny Gonzalez (Livorno)

yenny.gonzalez@dconline.info * cell. 327-9036634 *

 

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