< L’OPPOSIZIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA ITALIANA ALL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI AL 5% DEL P.I.L ! >
< Rifondare le Priorità: per una Pace Sociale, Economica ed Internazionale ! >
La Democrazia Cristiana italiana intende opporsi fattivamente al disegno europeo per un aumento delle spese militari al 5% del P.I.L. considerandola una scelta sciagurata e controproducente.
Nel contempo intende fare un appello per riflettere bene sulla determinazione dei fondi destinati al riarmo, in nome dell’equilibrio nazionale e della responsabilità europea
In un momento storico caratterizzato da instabilità geo-strategica e rinnovate pressioni militari a livello europeo, la Democrazia Cristiana richiama con fermezza l’attenzione del decisore politico e dell’opinione pubblica su un principio che da sempre guida la sua azione: la pace non è soltanto un’aspirazione morale, ma un pilastro strutturale di sviluppo, giustizia sociale e stabilità democratica.
Mentre in sede NATO si discute di parametri percentuali che vincolerebbero i bilanci nazionali al riarmo — fino al 5% del PIL, secondo alcune pressioni — la Spagna si fa interprete di un modello di equilibrio e realismo istituzionale, affermando con lucidità che tale soglia sarebbe «incompatibile con la tenuta dello Stato sociale».
È una riflessione che merita attenzione e sostegno, anche alla luce delle criticità che affliggono il nostro Paese.
Italia: una struttura economica sotto pressione
Il quadro macroeconomico italiano si confronta con tensioni irrisolte:
Un debito pubblico prossimo al 140% del PIL;
Un sistema sanitario che, post-pandemia, fatica a garantire uniformità territoriale nei livelli essenziali di assistenza;
Una dispersione scolastica tra le più alte d’Europa;
Un welfare sociale che non riesce a rispondere adeguatamente né alla povertà assoluta né alle nuove marginalità urbane;
Un comparto produttivo che domanda innovazione, digitalizzazione e supporto alle PMI.
In questo contesto, la proposta — implicita o esplicita — di destinare cifre colossali alla difesa senza un piano strategico condiviso appare disallineata non solo rispetto al quadro sociale interno, ma anche alle stesse prerogative costituzionali che pongono la persona, il lavoro e la solidarietà al centro dell’architettura repubblicana.
Europa e Difesa: sì alla cooperazione, no al dogma della spesa !
La Democrazia Cristiana, forte della sua vocazione europeista, riconosce l’esigenza di dotare l’Unione Europea di strumenti credibili di sicurezza comune.

Tuttavia, ribadisce che la difesa dell’Europa non si misura solo con l’ammontare degli stanziamenti per gli armamenti, ma con la capacità di:
Costruire autonomia strategica multilivello (cyber, energetica, diplomatica)
Promuovere l’intelligence civica e culturale
Rafforzare la resilienza democratica interna
Investire nella pace preventiva attraverso lo sviluppo sostenibile nei Paesi di origine dei conflitti migratori.
Seguire ciecamente percentuali imposte o non ponderate — come il 5% del PIL — significa abdicare alla responsabilità del governo. La Spagna, limitando la spesa al 2,1% e scegliendo capacità e qualità piuttosto che quantità, dimostra che è possibile un modello compatibile con l’equilibrio sociale e la tenuta democratica.
La Proposta della Democrazia Cristiana
In nome della coerenza storica, della fedeltà ai principi costituzionali e della responsabilità verso le future generazioni, la Democrazia Cristiana propone:
1. Una Moratoria sulla Corsa al Riarmo
In attesa di una discussione parlamentare seria, trasparente e comparata a livello europeo.
2. Una Legge Quadro sulla Difesa Integrata Civile e Militare
Dove sia garantito che almeno il 50% delle risorse previste per la difesa siano destinate a prevenzione diplomatica, innovazione tecnologica non bellica, formazione strategica e protezione civile.
3. Un Tavolo Interministeriale Bilaterale Difesa-Welfare
Per garantire che ogni aumento di spesa militare sia compensato da eguale investimento nei settori della salute, istruzione, abitare, giovani, disabilità, natalità e coesione territoriale.
4. Una Riforma Etica del Bilancio Pubblico
In cui ogni euro speso sia sottoposto a un principio di triplice sostenibilità: economica, sociale, ambientale.
La Difesa della Pace è l’unica vera strategia nazionale
Non è tempo di retoriche muscolari né di cieche sottomissioni a interessi geopolitici altrui.
È il tempo del discernimento politico, della capacità di custodire il bene comune senza cedere all’emergenzialismo strutturale.
La pace, oggi più che mai, è una costruzione politica.
E la Democrazia Cristiana ne rivendica la leadership culturale e parlamentare, per un’Italia che difende se stessa non con le armi, ma con la forza della sua Costituzione, della sua cultura, della sua solidarietà sociale.
Dott. Angelo Sandri (Udine) – Segretario politico nazionale D.C.
Avv. Nicola Pagano (Caserta) – Vice-Segretario politico nazionale D.C.
Avv. Saverio Guida (Caserta) – Portavoce Segreteria nazionale D.C.
Dott. Antonio Aquilino (Milano) – Vice-Segretario nazionale D.C.
Cav. Franco Capanna (Teramo) – Presidente nazionale Seniores D.C.
Dott. Fernando Ciarrocchi (Ascoli Piceno) – Direttore Vicario de “IL POPOLO”
Dott.ssa Mioara Done (Roma) – Coordinatrice Segreteria nazionale D.C.
Dott. Roberto Esposito (Roma) – Vice-Segretario nazionale Vicario D.C.
Ing. Yenny Gonzalez (Livorno) – Coordinatrice Segreteria D.C. Internazionale
Dott. Gino Monaco (Agrigento) – Segretario Organizzativo nazionale D.C.
Dott.ssa Raffaella Novellino (Milano) – Segr. naz.le Vicaria Tutela del cittadino
Dott. Giacomo Talpone (Alessandria) – Vice-Segretario politico nazionale D.C.
Dott.ssa Katia Valeri (L’Aquila) – Direzione Nazionale Mov. Femminile D.C.
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