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venerdì, Maggio 23, 2025

IL DIPARTIMENTO “STATISTICHE E MONITORAGGIO TERRITORIALE” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA CRITICA PESANTEMENTE L’ATTUALE NORMATIVA CONCERNENTE LA CACCIA, CONNESSA AI TEMI DELL’AMBIENTE E DELL’ETICA !

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IL DIPARTIMENTO “STATISTICHE E MONITORAGGIO TERRITORIALE” DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA CRITICA PESANTEMENTE L’ATTUALE NORMATIVA CONCERNENTE LA CACCIA, CONNESSA AI TEMI DELL’AMBIENTE E DELL’ETICA!

La recente modifica della Legge n. 157 del 11 febbraio 1992, che regola la protezione della fauna selvatica e il prelievo venatorio, ha riacceso un dibattito assai acceso anche in Italia.

Le nuove disposizioni, introdotte tra fine 2022 ed il 2024 nell’ambito di interventi emergenziali e bilanci pubblici, permettono l’abbattimento della fauna selvatica anche in aree protette e durante tutto l’anno, con il pretesto della sicurezza agricola e della salute pubblica.

Una svolta piuttosto controversa, che tocca non solo l’equilibrio ecologico, ma anche il principio etico della convivenza tra uomo, natura e diritto alla vita animale.

Dati alla mano: fauna e pressione venatoria in Italia.

Il Dipartimento < Statistiche e Monitoraggio territoriale >della Democrazia Cristiana si è impegnato nell’analisi dei dati fondamentali riguardanti questa questione.

L’Italia ospita oltre 500 specie di vertebrati, fra cui oltre 120 specie di uccelli nidificanti e decine di mammiferi rari, come il lupo appenninico, la lontra, l’orso marsicano.

Ogni anno, secondo dati ISPRA, vengono uccisi legalmente circa 20 milioni di animali selvatici.

Sebbene il numero di cacciatori iscritti (circa 400.000) sia in costante calo rispetto ai quasi 2 milioni degli anni ‘80, la legge riformata amplia il perimetro delle attività venatorie e riduce fortemente i vincoli, persino dentro le aree Natura 2000, patrimonio ambientale europeo.

Non si demonizza il cacciatore: si chiede responsabilità allo Stato.

È doveroso precisare: non è in discussione la dignità delle persone che praticano la caccia legalmente, spesso con passione, conoscenze ambientali e legami profondi con i territori rurali.

Molti cacciatori collaborano attivamente con enti di monitoraggio, antibracconaggio e gestione faunistica.

Tuttavia, è lo Stato – e non il singolo cacciatore – a dover garantire che ogni atto venatorio sia coerente con i principi di sostenibilità, giustizia ecologica e sicurezza collettiva.

Criticare la legge non significa demonizzare chi la applica: significa chiedere una norma più giusta, moderna ed umana.

Biodiversità sotto pressione: il declino silenzioso.

Secondo LIPU e BirdLife, oltre il 40% delle specie ornitiche italiane è in declino, molte delle quali proprio a causa di habitat frammentati, inquinamento e caccia eccessiva. L’Italia è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità in Europa, ma anche uno dei più a rischio per perdita di specie autoctone.

L’ampliamento delle possibilità di abbattimento di cinghiali, nutrie, volpi e persino di specie protette “in deroga”, autorizzato dalle Regioni, rischia di diventare una scorciatoia facile, senza un vero investimento nella prevenzione non cruenta, come recinzioni, dissuasori, sterilizzazioni o educazione ambientale.

Etica cristiana, sicurezza e futuro.

La Dottrina Sociale della Chiesa (ed in particolare la visione espressa da Papa Francesco nella Laudato Si’) invita a una “cura della casa comune” fondata sul rispetto integrale di ogni essere vivente.

L’animale selvatico non è un nemico, ma un essere creato, con un ruolo nel disegno naturale e spirituale del mondo.

Inoltre, la sicurezza è un tema serio: nel 2024 si sono verificati 19 decessi e oltre 100 feriti per incidenti legati alla caccia, spesso fuori dai contesti controllati.

Estendere i confini venatori significa anche aumentare il rischio per cittadini, agricoltori, escursionisti, bambini e animali domestici.

Proposte del Dipartimento Statistiche e Monitoraggio territoriale della Democrazia Cristiana per un reale equilibrio. 

Il Dipartimento di Monitoraggio e Statistica della Democrazia Cristiana propone dunque una piattaforma di lavoro per riformare la legge in modo equilibrato.

Anagrafe unica e pubblica delle specie cacciabili e protette, aggiornata annualmente.

Obbligo di piani faunistici regionali basati su dati scientifici e non su pressioni lobbistiche.

Incentivi per metodi di controllo non letali (tecnologici, ecologici, etologici).

Creazione di un Registro Etico del Cacciatore con formazione obbligatoria e valutazione psico-attitudinale.

Campagne educative nazionali per promuovere la convivenza tra umani e fauna selvatica, con una visione culturale e spirituale.

Sostegno alle aree rurali con fondi europei per protezione del territorio, prevenzione danni e turismo verde.

Conclusione: una politica fondata sulla vita.

La caccia è un tema che divide, ma che può anche unire se affrontato con trasparenza, scienza e umanità.

L’Italia ha oggi l’opportunità di diventare un modello europeo di tutela ambientale, non con divieti ideologici, ma con norme intelligenti, etiche e condivise.

È tempo di scegliere – se vogliamo – tra uno Stato che difende solo gli interessi contingenti oppure uno che guarda al futuro con responsabilità, compassione e verità.

 


 

A cura di Ing. YENNY GONZALEZ (Livorno)

yenny.gonzalez@dconline.info * cell. 327-9036634 

Coordinatrice della Segreteria politica della della Democrazia Cristiana Internazionale

Segretaria Nazionale del Dipartimento “Sviluppo – Statistiche – Monitoraggio Territoriale” della Democrazia Cristiana Italiana

Coordinatrice del Gruppo di Impegno politico < Biancofiore Donna D.C. >

Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Naz.le della DEMOCRAZIA CRISTIANA * 

Editorialista de “IL POPOLO” della DEMOCRAZIA CRISTIANA *

 

 

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