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mercoledì, Settembre 17, 2025

Decreto Sicurezza 2025: tra diritto, paura e libertà. Una riflessione politico-cristiana sul futuro della società italiana ed europea  nel pensiero democratico cristiano

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< Decreto Sicurezza 2025: tra diritto, paura e libertà.

Una riflessione politico-cristiana sul futuro della società italiana ed europea  nel pensiero democratico cristiano >.

Potremo esordire sul tema con questa frase: la responsabilità del potere nel tempo della fragilità

Ing. Yenny Gonzalez (Livorno)

Nel cuore di un’Europa smarrita, segnata da crisi sanitarie, guerre ai confini, migrazioni incontrollate e sfiducia nelle istituzioni, il Decreto Sicurezza 2025 si presenta come una risposta legislativa forte, apparentemente necessaria, ma profondamente divisiva.

La domanda, per noi donne e uomini della Democrazia Cristiana, non è se serva sicurezza, ma quale tipo di sicurezza costruisca una società giusta, solidale e umana.

La sicurezza senza umanità è autoritarismo.

La libertà senza responsabilità è anarchia.

La giustizia senza misericordia è vendetta.

I contenuti del Decreto: ordine pubblico o controllo sociale?

 Alla Stazione centrale di Milano

Il Decreto Sicurezza 2025 introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti.

Tra le misure più significative annotiamo:

Revoca della cittadinanza fino a 10 anni dopo la condanna, anche per nati in Italia, se hanno altra cittadinanza.

Pene più severe per chi occupa immobili, anche in situazioni di necessità.

Arresti per blocchi stradali e ferroviari, strumenti spesso usati da movimenti sociali o sindacali.

Maggiore potere ai Questori, con possibilità di vietare l’accesso a spazi pubblici anche a chi è solo denunciato.

Punizioni più dure per reati commessi durante le manifestazioni.

Queste norme, nel loro insieme, raccontano una visione della società basata sulla diffidenza preventiva, sul controllo esteso, sull’identificazione del “nemico interno”.

Una riflessione cristiano -politica: oltre la legge, la coscienza.

La Democrazia Cristiana – nella sua dimensione storica e oggi rinnovata anche dal progetto “Biancofiore Donna D.C.”– ha sempre agito come forza mediana tra Stato e persona, tra diritti e doveri, tra fede e laicità.

In questa luce, il Decreto Sicurezza 2025 appare un segno di debolezza dello Stato, che risponde alla complessità con il rigore, all’insicurezza con il castigo, alla povertà con l’esclusione.

Come cristiani, ci chiediamo:

Può una società civile punire prima di accompagnare?

Può un Governo temere il povero più del corrotto?

Può un’istituzione democratica chiamare “sicurezza” ciò che restringe la protesta pacifica e la solidarietà umana?

Pro e contro del Decreto: un’analisi etico-politica

< PRO >

Offre strumenti immediati contro criminalità organizzata e degrado urbano.

Risponde ad un diffuso bisogno di ordine e protezione.

Introduce sanzioni per reati emergenti, come l’uso improprio delle manifestazioni.

< CONTRO >

Rischia di criminalizzare il disagio sociale invece di affrontarne le cause.

Apre a un controllo preventivo che indebolisce le garanzie costituzionali.

Colpisce forme legittime di dissenso e di mobilitazione democratica.

Può essere usato in modo selettivo e discriminatorio.

Un monito dalla Democrazia Cristiana: dalla paura alla speranza

Noi, come  Democrazia Cristiana, non siamo contro le regole, ma contro l’ingiustizia che si traveste da legalità.

Rifiutiamo una visione in cui il cittadino diventa suddito, il migrante un sospetto, il giovane un potenziale delinquente.

Proponiamo un’alternativa.

Un piano nazionale di integrazione abitativa e formativa, che riduca le occupazioni illegali attraverso opportunità, non sgomberi.

Un rafforzamento della mediazione sociale nei territori, con protagonismo di enti locali, parrocchie, volontariato.

Una cultura della prevenzione e dell’educazione civica, non solo della pena e del divieto.

Una revisione costituzionalmente vigilata dei poteri affidati ai Questori, per evitare abusi.

Donne, lavoro e Sud: la sicurezza del futuro parte dalla dignità del presente

Il vero Decreto Sicurezza dovrebbe iniziare dal riconoscimento del lavoro femminile, dalla tutela della maternità, dall’incentivo al lavoro giovanile nel Sud, dalle politiche per i minori non accompagnati, dal sostegno alle famiglie fragili.

È questo il cuore della proposta politica della Democrazia Cristiana  e il progetto “Biancofiore Donne D.C.”, che guarda alle periferie urbane e alle province dimenticate non con paura, ma con progettualità.

Un nuovo umanesimo politico per l’Italia e per l’Europa

Il Decreto Sicurezza 2025 ci interroga profondamente come cristiani, come politici, come cittadini.

Non basta avere leggi severe: serve una coscienza collettiva più alta, un’etica pubblica radicata nei valori della persona, della comunità e della solidarietà.

Noi della Democrazia Cristiana non vogliamo restaurare la storia: vogliamo continuare a farla, insieme, con coraggio e visione.

Il nostro appello è rivolto a tutte le forze responsabili: la sicurezza non può essere uno scudo elettorale né un’arma ideologica, ma il frutto maturo di una società coesa, giusta e compassionevole.

Questa è la nostra missione. Questo è il nostro contributo. Questa è la via democratica cristiana: radicata nella fede, protesa al futuro.

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A cura di Ing. YENNY GONZALEZ (Livorno)

yenny.gonzalez@dconline.info * cell. 327-9036634 

Coordinatrice della Segreteria politica della della Democrazia Cristiana Internazionale

Segretaria Nazionale del Dipartimento “Sviluppo – Statistiche – Monitoraggio Territoriale” della Democrazia Cristiana Italiana

Coordinatrice del Gruppo di Impegno politico < Biancofiore Donna D.C. >

Componente del Consiglio Nazionale e della Direzione Naz.le della DEMOCRAZIA CRISTIANA * 

Editorialista de “IL POPOLO” della DEMOCRAZIA CRISTIANA *

segreteria.nazionale@dconline.info 

342-1876463 – www.ilpopolo.news 

www.democraziacristianaonline.it

 

 

 

 

 

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