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Vangelo del giorno  – 10 Giugno 2018

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VANGELO DEL GIORNO  – Domenica 10 Giugno 2018

X Domenica delle ferie del Tempo Ordinario

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Santo(i) del giorno : S. Pantaleone, medico e martire – Patrono di Crema –, B. Edward (Edoardo) Poppe, sacerdote (1890-1924)

Meditazione del giorno
San Giovanni Paolo II : Il peccato contro lo Spirito Santo

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 3,20-35.

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E’ fuori di sé».
Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni».
Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi.
Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa.
In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «E’ posseduto da uno spirito immondo».
Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

San Giovanni Paolo II (1920-2005), papa
Enciclica “Dominum et vivificantem”, § 46 © Libreria Editrice Vaticana

Il peccato contro lo Spirito Santo

Perché la bestemmia contro lo Spirito Santo è imperdonabile? Come intendere questa bestemmia? Risponde san Tommaso d’Aquino che si tratta di un peccato: «irremissibile secondo la sua natura, in quanto esclude quegli elementi, grazie ai quali avviene la remissione dei peccati».

Secondo una tale esegesi la «bestemmia» non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, operante in virtù del sacrificio della Croce.

Se l’uomo rifiuta quel «convincere quanto al peccato», che proviene dallo Spirito Santo (Gv 16,8) ed ha carattere salvifico, egli insieme rifiuta la «venuta» del consolatore (Gv 16,7) – quella «venuta» che si è attuata nel mistero pasquale, in unità con la potenza redentrice del sangue di Cristo: il sangue che «purifica la coscienza dalle opere morte» (Eb 9,14).
Sappiamo che frutto di una tale purificazione è la remissione dei peccati. Pertanto, chi rifiuta lo Spirito e il Sangue (cfr 1 Gv 5,8) rimane nelle «opere morte», nel peccato. E la bestemmia contro lo Spirito Santo consiste proprio nel rifiuto radicale di accettare questa remissione, di cui egli è l’intimo dispensatore e che presuppone la reale conversione, da lui operata nella coscienza. Se Gesù dice che la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere rimessa né in questa vita né in quella futura, è perché questa «non-remissione» è legata, come a sua causa, alla «non penitenza», cioè al radicale rifiuto di convertirsi.

Ora la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto «diritto» di perseverare nel male – in qualsiasi peccato – e rifiuta così la redenzione.

L’uomo resta chiuso nel peccato, rendendo da parte sua impossibile la sua conversione e, dunque, anche la remissione dei peccati, che ritiene non essenziale o non importante per la sua vita.

È, questa, una condizione di rovina spirituale, perché la bestemmia contro lo Spirito Santo non permette all’uomo di uscire dalla sua autoprigionia.

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        IL VANGELO DI DOMENICA – COMMENTATO DA PADRE ERMES RONCHI

Da sud, dalla Giudea, arriva una commissione d’inchiesta di teologi. Dalle colline di Galilea scendono invece i suoi, per portarselo via. Sembra una manovra a tenaglia contro quel sovversivo, quel maestro fuori regola, fuorilegge, che ha fatto di Cafarnao il suo quartier generale, di dodici ragazzi che sentono ancora di pesce il suo esercito, di una parola che guarisce la sua arma.

È la seconda volta che il clan di Gesù scende da Nazaret al lago, questa volta hanno portato anche la madre; vengono a prenderselo: È fuori di sé, è impazzito. Sta dicendo e facendo cose sopra le righe, contro il senso comune, contro la logica semplice di Nazaret: sinagoga, bottega e famiglia.

Dalla commissione d’inchiesta Gesù riceve il marchio di scomunicato: figlio del diavolo.
Eppure la pedagogia di Gesù ancora una volta incanta: ma egli li chiamò, chiama vicino quelli che l’hanno giudicato da lontano; parla con loro che non si sono degnati di rivolgergli la parola, spiega, cerca di farli ragionare. Inutilmente. Gesù ha nemici, lo vediamo, ma lui non è nemico di nessuno. Lui è l’amico della vita.

Sua madre e i suoi fratelli e le sue sorelle e stando fuori mandarono a chiamarlo. Il Vangelo di Marco, così concreto e asciutto, ci rimette con i piedi per terra, dopo le ultime grandi feste, Pasqua, Pentecoste, Trinità, Corpo e Sangue di Cristo.

Il Vangelo riparte dalla casa, dal basso: non nasconde, con molta onestà, che durante il ministero pubblico di Gesù, le relazioni con la madre e tutta la famiglia sono segnate da contrapposizioni e distanza. Riferisce anzi uno dei momenti più dolorosi della vita di Maria: chi è mia madre?

Parole dure che feriscono il cuore, quasi un disconoscimento: donna, non ti riconosco più come mia madre… L’unica volta che Maria appare nel Vangelo di Marco è immagine di una madre che non capisce il figlio, che non lo favorisce. Lei che poté generare Dio, non riuscì a capirlo totalmente.

La maggior familiarità non le risparmiò le maggiori incomprensioni. Contare sul Messia come su uno della famiglia, averlo a tavola, conoscere i suoi gusti, non le rese meno difficile la via della fede. Anche lei, come noi, pellegrina nella fede.

Gesù non contesta la famiglia, anzi vorrebbe estendere a livello di massa le relazioni calde e buone della casa, moltiplicarle all’infinito, offrire una casa a tutti, accasare tutti i figli dispersi: Chi fa la volontà del Padre, questi è per me madre, sorella, fratello…

Assediato, Gesù non si ferma, non torna indietro, prosegue il suo cammino. Molta folla e molta solitudine. Ma dove lui passa fiorisce la vita. E un sogno di maternità, sorellanza e fraternità al quale non può abdicare.

(Letture: Genesi 3,9-15; Salmo 129; 2 Corinzi 4,13-5,1; Marco 3,20-35)

Elezioni amministrative 2018: un voto importante per il futuro dei democratici cristiani impegnati nel sociale!

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di LOREDANA VACCAROTTI

Oggi (10 giugno 2018) molti cittadini saranno i veri protagonisti e si  ritroveranno a dover decidere le sorti politiche della propria città !

Votare è un diritto ed un dovere. Io spero che oltre l’onere diventerà prima o poi anche un onore, visto il declino delle presenze alle urne.

Sicuramente non è molto facile. Nelle amministrative conta molto la fiducia sulla persona anche se spesso legata da Intrecci, personalismi e favoritismi personali.

Mi auspico in un cambiamento di direzione affinchè si ritorni davvero a votare la persona più idonea.

In qualche modo però le scelte sulle amministrative saranno condizionate dal clima politico e nazionale. La Terza Repubblica e’ iniziata non proprio nel migliore dei modi, ma non entrerò nel merito.

Mi voglio soffermare su un dato importante, in molte città della nostra bellissima penisola in appoggio al centro-destra o da sole concorreranno anche i partiti da tempo dichiarati “morti”, io Ii definirei  “ibernati”. Tra questi: Democrazia Cristiana,  Rivoluzione Cristiana e UDC.

Nell’augurio di un buon risultato da questa tornata elettorale, mi auguro e auspico che nel dopo voto ci sia un accordo condiviso e coeso tra i tre partiti per un’ insieme unito che ci renda più forti e competitivi. Ora più che mai, come negli anni di piombo, la Democrazia Cristiana unita darà il suo contributo ristabilendo quei vecchi valori spesso dimenticati.

Rafforzando quei principi scomparsi, troppe volte sventolati dei vari partiti ma mai attuati. Promuovere il bene comune tipico della Democrazia Cristiana moderata, condizione essenziale per ogni cittadino, sia per la propria qualità di vita: materiale, intellettuale e religiosa  spesso  calpestata insieme alla dignità.

 

Oggi sembra che vinca chi grida di più, chi inveisce, chi usa  linguaggi che spronano alla violenza. A mio parere questo non è confronto…la base della politica.  Molti temono gli immigrati per la paura di una preminenza islamica, a mio avviso una grande stupidaggine.

Bisogna dividere la religione dal contesto sociale legato alla sicurezza dei nostri territori. Se davvero teniamo ai nostri valori cristiani,  dovremmo noi per primi salvaguardarli e non ricordarci della Croce solo quando ci fa comodo.

Molti vorrebbero  un unico partito. Il partito delle famiglie, quello legato ai meno fortunati, alla sicurezza, al diritto di lavoro per tutti.

I giovani molti non votano più, sempre piu lontani dalla politica. Così come tante donne demotivate. Chi si approccia alla politica è attratto da chi strilla, fa piu “figo”. Non sanno la realtà.

Della Democrazia Cristiana ricorderanno solo magari un nome  associato a situazioni negative come quella di Giulio Andreotti, ma forse non sanno che lui in realtà era un vero politico.  Chi ha vissuto come me negli anni ’80 e “90 l’ha vissuto positivamente, sono stati forse I migliori anni dal dopoguerra ad oggi. E magari questi stessi giovani non conoscono l’altra faccia quella positiva,  reale, quella vera,quella intrinseca di veri valori dove c’è la famiglia in primis.

L’unione della solidarietà e dove ognuno aiutava l’altro nel bene comune, quello legato appunto a due nomi come De Gasperi o di Aldo Moro e tanti altri che hanno fatto politica quella vera, quella con la P maiuscola. Ritornare a quei valori, dove il politico era tra la gente ed al servizio della gente: solo la Democrazia Cristiana è riuscita a farne la sua forza e credibilità.

LOREDANA VACCAROTTI – VITERBO

Salvatore Izzo (Boscoreale/NA) nominato Segretario regionale Movimento Giovanile D.C. Campania

DECIDI D.C. ! >

*SI RIORGANIZZA IL MOVIMENTO GIOVANILE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA NELLAREGIONE CAMPANIA !

* SALVATORE IZZO (BOSCOREALE / NA) E’ STATO NOMINATO SEGRETARIO REGIONALE DEL MOVIMENTO GIOVANILE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA DELLA REGIONE CAMPANIA.

* La lettera di incarico, – di cui al protocollo numero 065/2018 – regionali – è di data 8 giugno 2018.

* La lettera di incarico è stata editata a firma del Segretario politico nazionale della D.C. ANGELO SANDRI (Udine), di concerto con il Vice-Segretario politico naz.le Vicario della D.C. Dott.ssa MARIA GRAZIA LENTI (Taranto) ed il Segretario nazionale M.G.D.C. DAVIDE GALASSI (Modena), sentiti il Segretario naz.le Dip. Sviluppo e Organizzazione D.C. ANTONIO GENTILE (Frosinone), il Segretario naz.le Dip. Internet GABRIELLA SCALAS (Catania) ed il Segretario naz.le Dip. Comunicazione/Attività produttive D.C. SABRI PINTON (Ferrara).

* A SALVATORE IZZO GIUNGANO I PIU’ CORDIALI AUGURI DI BUON LAVORO E DI BUONA D.C. DA PARTE DI TUTTA LA DIRIGENZA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA !

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salvatore.izzo@dconline.info

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www.ilpopolo.news * www.democraziacristianaonline.info

* segreteria.nazionale@dconline.info
* segreteria.organizzativa@dconline.info
* segreteria.amministrativa@dconline.info

* MARIA GRAZIA LENTI (Taranto) * cell. 349-3017018 * mariagrazia.lenti@dconline.info
Vice-Segr. politico naz.le Vicario della D.C.

* GABRIELLA STRIZZI (Ancona) * cell. 320-8353379 * gabriella.strizzi@dconline.info
Vice-Segr. politico naz.le della D.C.

* ANTONIO GENTILE (Frosinone) * cell. 335-7087740 * antonio.gentile@dconline.info
Vice-Segr. naz.le Vicario Sviluppo e Organizzazione della D.C.

* ANTONIO CLARIZIO (Brindisi) * cell. 393-9838001 * antonio.clarizio@dconline.info
Segretario nazionale Vicario Dip. attività produttive / Ambiente / Comunicazione D.C.

* GABRIELLA SCALAS (Siracusa) * cell. 392-3486981 * gabriella.scalas@dconline.info
Segr. naz.le Dip. Internet/Innovazione/Energia della D.C.

* ANGELO SANDRI (Udine) * cell. 342-9581946 * angelo.sandri@dconline.info
Segr. politico nazionale della D.C.

A proposito di bullismo

di FRANCESCO DIODATI – Reggio Emilia

Un giorno mi trovai ad un convegno organizzato dal Sndaco in un Comune nella provincia di Reggio Nell’Emilia il quale aveva come tema il bullismo.

Al convegno presenziavano  anche illustri deputati. Veniva presentata – in quella occasione – la legge sul bullismo, ancora non regolamentata con norme specifiche.
Personalmente ho voluto esprimere un mio giudizio: “…forse non c’è necessità di creare nuove leggi per chi infrange le regole di condotta nelle scuole perché già esistono, bisogna solo applicarle!” …ed aggiunsi: “…siccome i bulli aumentano, probabilmente queste regole vengono disattese, …per paura di intraprendere azioni che poi potrebbero avere ritorsioni verso chi li ha intraprese!? …perché ci sono di mezzo figli di conoscenti o di benestanti!?”

Tanti docenti si sono sentiti chiamati in  causa ed hanno commentato. I deputati che presentavano il progetto hanno apprezzato che il tema era sentito da tanti presenti.  Alla fine del convegno ci siamo stretti la mano con l’impegno che qualsiasi mezzo possa dare una mano a porre fine a questo fenomeno,
…ben venga!

A mio modesto avviso i laici possono darci una mano nelle scuole sforzandosi ancor più a farsi comprendere nell’insegnamento della Cristianità.

Sarebbe anche opportuno curare meglio l’educazione civica nelle scuole. Mi ricordo che una volta vi erano proprio delle ore dedicate ( come materia scolastica intendo ) e che quella materia  faceva anche media finale.

Si!  La scuola svolge un ruolo importante per i nostri figli ed è alla base per l’ingresso in società !

Ed inoltre parliamo con i nostri figli, facciamoci raccontare i sentimenti che provano,  stiamogli vicino ! Loro ci rappresentano e sono il nostro futuro!

FRANCESCO DIODATI – Reggio Emilia

La D.C. di Viterbo appoggia Giovanni Arena!

di RENATO ARCIOLA –   Segretario Politico Provinciale D.C. Viterbo

La Democrazia Cristiana (in accordo con il Segretario nazionale Angelo Sandri)  già da mesi si è impegnata ad appoggiare il candidato sindaco unitario del centrodestra – afferma il Segretario Provinciale della D.C. di Viterbo RENATO ARCIOLA – ed il fatto che la scelta sia caduta su GIOVANNI ARENA, la persona giusta, rafforza ancora di più il nostro impegno.

Renzo Poleggi

D’accordo con il Segretario Nazionale D.C. dott. Angelo Sandri, abbiamo deciso di non presentare una nostra lista in appoggio, ma di concentrare tutti gli sforzi sul nostro dirigente regionale RENZO POLEGGI, candidato consigliere nella lista di Forza Italia.

“ Sono onorato di questa investitura – afferma Poleggi – e, qualora fossi eletto, ribadisco il mio totale impegno per il rilancio del nostro territorio, da troppo tempo abbandonato a se stesso e bisognoso di una seria politica di sviluppo e rilancio, mettendosi alle spalle cinque anni di oblio a cui la precedente amministrazione l’ha relegato”.

Invitiamo tutti gli elettori che si riconoscono nei valori della Democrazia Cristiana – prosegue Arciola – a votare per Giovanni Arena Sindaco e per Renzo Poleggi Consigliere comunale, ringraziando tutti coloro che, con il loro voto, ci aiuteranno a cambiare in meglio la nostra città.

RENATO ARCIOLA –   Segretario Politico Provinciale D.C. Viterbo

Elezioni amministrative 2018

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di MARIA GRAZIA LENTI – Vice-Segretario politico nazionale Vicario della Democrazia Cristiana.

Domenica 10 giugno i cittadini di ben 761 Comuni italiani sono chiamati alle urne per eleggere i propri Sindaci e Consigli comunali.  In caso di ballottaggio per l’elezione dei Sindaci, si voterà domenica 24 giugno.

Le elezioni amministrative 2018 coinvolgono 6.749.654 cittadini.

Dei 761 comuni in cui si terranno le elezioni amministrative 20 sono capoluoghi di provincia, 109 sono città superiori ai 15mila abitanti e 652 comuni pari o inferiori a 15.000 abitanti.

I capoluoghi di provincia coinvolti sono : Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni,  Trapani, Treviso, Vicenza, Viterbo,

Nello stesso giorno di domenica 10 giugno si voterà per rinnovare i consigli circoscrizionali del III e del VIII municipio di Roma Capitale..

In tutta Italia sono state presentate le liste, solo in sei comuni chiamati al voto, in realtà, le urne resteranno chiuse: non sono state infatti presentate liste elettorali e si andrà a una gestione commissariale.

Si tratta di cinque paesi della Sardegna (Austis, Magomadas, Ortueri, Putifigari e Sarule) e uno della Calabria, San Lucanella Locride.

Nel paese della faida delle ‘ndrine, un sindaco manca da ben cinque anni: la presentazione delle liste è andata sempre deserta e da allora governa un commissario straordinario.

Fuori tempo massimo si è offerto persino il massmediologo Klaus Davi come candidato.

Per un drappello di comuni che diserteranno le urne, ce ne sono invece altri che sceglieranno per la prima volta i loro sindaci e consiglieri comunali: sono 15 paesi nati dalla fusione di almeno due o tre comuni già esistenti, soprattutto al Centro-Nord.

Il comune di San Luca è stato sciolto per infiltrazioni mafiose il 17 maggio 2013 dal Consiglio dei ministri e da allora non ha un sindaco né un consiglio comunale

Si tratta di un importante banco di prova, alla luce delle recenti alleanze di governo, per verificare la tenuta dei partiti dopo le elezioni politiche di marzo e le regionali di aprile (Friuli Venezia Giulia, Molise e Valle d’Aosta).

Lega e centro destra si sono affermati in tutte e tre le regioni, staccando di vari punti i candidati di Movimento 5 stelle e Pd.

Di particolare rilevanza la presentazione di una lista congiunta DEMOCRAZIA CRISTIANA – UDC nel Comune di Avellino, dove si sta sperimentando la unificazione tra tutte le componenti che si richiamano ai valori della Democrazia Cristiana storica.

Molto significativa anche la presentazione del simbolo storico della Democrazia Cristiana nei Comuni di Francavilla Fontata (Br), Torre del Greco (Na) e Aprilia (Lt): un test importante per la Democrazia Cristiana che si sta impegnando notevolmente ed ottenendo importanti consensi per la creazione dellaFederazione DEMOCRAZIA CRISTIANA che verrà sancita a breve tra tutte le parti che si riconoscono nei valori Democristiani.

Nei Comuni con più di 15mila abitanti si vota con un sistema elettorale maggioritario a doppio turno, mentre nei Comuni con popolazione pari o inferiore a 15mila abitanti si vota con il sistema maggioritario a turno unico.

Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, alle 23 di domenica 10 giugno. Sono due le modalità di voto, a seconda che si tratti di un Comune con meno di 15.000 abitanti e di un comune con popolazione superiore.

Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno.

Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto.“

Il sistema di tipo maggioritario è stato introdotto dalla legge n.81 del 1993 e prevede l’elezione diretta del sindaco. Nel precedente sistema proporzionale le alleanze e la scelta su chi avrebbe effettivamente governato avvenivano a risultato elettorale acquisito. Esistono due differenti modalità di voto: la prima riguarda i comuni con meno di 15.000 abitanti e la seconda riguarda i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti.

Nel primo caso nella scheda è indicato, a fianco del contrassegno, il candidato alla carica di sindaco. L’elettore ha diritto di votare per un candidato alla carica di sindaco, segnando il relativo contrassegno. Può esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto.

Nei comuni più popolosi invece l’elettore può votare per una lista attribuendo così il voto anche al candidato sindaco collegato (tracciando il segno sul relativo contrassegno di lista) oppure può votare solo per il candidato sindaco non esprimendo la preferenza per alcuna lista.

Si può votare per un candidato sindaco e per la lista ad esso collegata o in alternativa può votare per un candidato sindaco e per una lista non collegata (c.d. “voto disgiunto”). Infine l’elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere. L’elezione del sindaco è contestuale a quella dei consiglieri comunali collegati alla medesima lista.

Nei comuni sino a 15.000 abitanti è eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti ed alla lista vengono attribuiti tanti voti quanti quelli attribuiti al sindaco.

Alla lista del candidato sindaco eletto vengo assegnati i 2/3 dei seggi assegnati al consiglio, i restanti seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste nell’ambito di ciascuna lista i candidati vengono eletti consiglieri secondo l’ordine delle cifre individuali, costituite dalla cifra di lista aumentata dei voti di preferenza.

Nei comuni più popolosi di 15mila abitanti è eletto sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi, se nessun candidato riesce a ottenerla si procede al ballottaggio a cui partecipano i due candidati più votati alla prima tornata e risulterà eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza relativa. Non sono ammesse al riparto dei seggi le liste che abbiano ottenuto meno del 3 per cento dei voti.

“L’elettore deve presentarsi al seggio con un documento d’identità con foto, valido o anche scaduto purché consenta l’identificazione. L’altro documento fondamentale è la tessera elettorale”.

In caso di smarrimento, deterioramento o furto, oppure in caso di completamento degli spazi sulla tessera, è possibile richiedere il duplicato presentandosi di persona all’Ufficio elettorale del proprio comune, che resterà aperto per tutta la giornata del voto.

I seggi rimangono aperti dalle 7.00 alle 23.00 di tutto il 10 Giugno 2018. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.

di MARIA GRAZIA LENTI – MANDURIA (PROV. DI TARANTO).

– Vice-Segretario politico nazionale Vicario della Democrazia Cristiana.

Vangelo del giorno- 9 Giugno 2018

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Cuore Immacolato della Beata vergine Maria, memoria

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Santo(i) del giorno : B. Luigi Boccardo, canonico e fondatore (1861-1936)B. Mosè Tovini, sacerdote Diocesi Brescia (1877-1930)

Meditazione del giorno
San Vincenzo de’ Paoli : Ed era loro sottomesso

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 2,41-51.

I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza;
ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

San Vincenzo de’ Paoli (1581-1660), sacerdote, fondatore di comunità religiose
Colloqui con le Figlie della Carità, 31/07/1634

Ed era loro sottomesso

Come l’obbedienza perfeziona tutte le mie opere, è necessario che tra voi ci sia sempre una che funge da superiore. Sarà ora l’una ora l’altra. Facciamo così nelle missioni; non vi sembra necessario? Piaccia a Dio la sottomissione che gli fate per render onore alla sottomissione di suo Figlio a San Giuseppe e alla Santa Vergine! Curate, figlie mie, di guardare sempre quella che avrà funzione di superiore come la Santa Vergine; anzi, vedete Dio in lei e ne avrete più profitto in un mese che in un anno senza farlo. Obbedendo, imparerete la santa umiltà; e se comanderete per obbedienza, il vostro insegnamento sarà utile alle altre. Per farvi esercitare alla pratica dell’obbedienza, voglio dirvi che, quando Dio mi mise presso la generale, mi proposi di obbedirle come alla Santa Vergine e Dio sa quanto ciò mi ha fatto bene!

 

Vangelo del giorno – Venerdì 08 Giugno 2018 – Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità

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VANGELO DEL GIORNO- Venerdì 08 Giugno 2018
Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Oggi la Chiesa celebra : Sacratissimo Cuore di Gesù, solennità

Santo(i) del giorno : B. Nicola da Gèsturi, religioso O.F.M. Cap. (1882-1958), B. István Sandor, coadiutore S.D.B. e martire (1914-1953)

Meditazione del giorno
San Bonaventura : La ferita del cuore

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 19,31-37.

Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui.
Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

San Bonaventura (1221-1274), francescano, dottore della Chiesa
La mistica Vigna n. 2 (Opere spirituali, tomo III)
La ferita del cuore

I soldati forarono e trafissero non solo le mani e i piedi di Gesù; la lancia del loro furore trafisse anche il costato ed anche fino in fondo il sacro Cuore già trafitto dalla lancia dell’amore.

“Tu mi hai rapito il cuore, sorella mia, sposa, tu mi hai rapito il cuore!” egli dice (Cant 4,9). O Gesù che ami alla follia, la tua sposa, sorella, amica, ha ferito il tuo cuore, era necessario che il nemico lo ferisca a sua volta? E voi nemici, che fate?
Se è già ferito, o piuttosto poiché è ferito, il cuore dolcissimo di Gesù, perché infliggergli una seconda ferita? Non sapete che alla prima il cuore si spegne e diviene in qualche modo insensibile?

Il cuore del mio dolcissimo Signore Gesù è morto perché è stato ferito; una ferita d’amore ha invaso il cuore di Gesù nostro Sposo, una morte d’amore l’ha colto. Come può sopraggiungere un’altra morte? “Ma forte come la morte è l’amore” (Cant 8,6); ancor più, in verità è più forte che la morte stessa.

Impossibile cacciare la prima morte, cioè l’amore di tante anime morte, dal cuore ch’ella abita, perché la sua ferita suprema l’ha conquistato. Dei due avversari altrettanto forti, di cui uno è in casa, l’altro fuori, chi dubiterà in effetti che quello dentro riporti la vittoria? Vedi dunque com’è forte l’amore, che abita il cuore e lo uccide d’una ferita d’amore, e ciò è vero non solo per Gesù il Signore, ma anche per i discepoli.

Così fu ferito e morì il cuore del Signore Gesù, “per noi messo a morte, stimato come pecora da macello” (Sal 44,23). Tuttavia sopraggiunse la morte corporale e trionfò per un po’, ma per esser vinta per l’eternità.

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L’AMORE DI DIO E’ LA VITA DEL FIGLIO OFFERTA PER CIASCUNO DI NOI

Una festa per celebrare l’amore di Dio!

Questo amore viene descritto dalla Sacra Scrittura con varie sfumature. Il testo di Osea, che solitamente usa l’immagine dell’amore sponsale per parlare di Dio, in questo capitolo si concentra sul suo amore paterno. Israele è visto come un bambino piccolo, da accudire: bisogna insegnargli a camminare tenendolo per mano, ma anche coccolarlo perché bisognoso di mille attenzioni: «Ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia» dice Dio. Oggi sentiamoci così: portati in braccio da Dio, stretti nel suo abbraccio, baciati dal suo amore.

Possiamo arrivare a questa consapevolezza solo grazie alla rivelazione di Gesù Cristo: è quanto afferma Paolo. Solo dentro il mistero di Cristo, morto e risorto per noi, possiamo scoprire l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità, dell’amore di Dio per noi.
In realtà, più ci inabissiamo in questo mistero, più vediamo che non c’ë nessun confine a queste coordinate dell’amore di Dio, la cui misura è la vastità infinita.

Il Vangelo concentra la nostra attenzione sul Crocifisso: l’amore di Dio per noi non è un amore romantico, fatto di cuoricini. È invece la vita del Figlio di Dio offerta per noi.

È importante capire che Cristo muore per me: se sento che muore chiamando il mio nome, capirò la profondità di questo amore personale, unico e infinito. Saprò dire: <<Soccorrimi, Signore: tu mi hai redento col tuo sangue prezioso», come afferma il Te Deum

Sarà intitolata alla figura di Aldo Moro la nuova sede del Mov. Giovanile della D.C. di Torino

Sarà intitolata alla figura dell’On, ALDO MORO, la nuova sede provinciale del Movimento Giovanile della DEMOCRAZIA CRISTIANA della provincia di Torino, che i giovani della D.C. torinese stanno organizzando ed il cui decollo operativo è previsto per la seconda metà del giugno 2018.

La decisione di intitolare la nuova sede del Movimento Giovanile della D.C. della provincia di Torino alla figura dell’insigne statista barbaramente trucidato nel 1978 dalle Brigate Rosse, vuol essere anche un riconoscente ricordo per una personalità che molto a dato alla Società italiana in generale ed alla Democrazia Cristiana in particolare.

Ne dà notizia il Vice-Segretario provinciale Vicario del Movimento Giovanile della D.C. della provincia di Torino LORENZO GIUSTETTO, tra i promotori dell’iniziativa di dotare il Movimento Giovanile di una sede a livello provinciale che possa favorire occasioni di incontro, di riflessione e per qualche riunione formativa ed informativa sulle attività e sulle proposte che il Movimento Giovanile intende presentare all’opinione pubblica in generale ed al mondo giovanile in particolare.

La lettera autografa dell’On. ALDO MORO datata 28 maggio 1949

Lorenzo Giustetto ha anche annunciato che presso la nuova sede del Movimento Giovanile della D.C. della provincia di Torino ubicata in Via San Francesco d’Assisi verrà esposto un cimelio: una lettera autografa di Aldo Moro, datata 28 maggio 1949.

E’ intenzione anche del Movimento Giovanile della D.C. della provincia di Torino organizzare alcuni incontri in cui poter approfondire la testimonianza politica e civile dell’On. Aldo Moro, figura di grande statista nella politica italiana, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa.

 

LORENZO GIUSTETTO – TORINO

Vangelo del giorno

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Giovedì della IX settimana delle ferie del Tempo Ordinario

« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68

Santo(i) del giorno : S. Antonio Maria Gianelli, vescovo e fondatore (1789-1846), B. Marie-Thérèse de Soubiran (F), fondatrice (1834-1889)

Meditazione del giorno
San Gregorio Magno : “Non c’è comandamento più grande di questi”

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Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28-34.

In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l’unico Signore;
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v’è altri all’infuori di lui;  amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Traduzione liturgica della Bibbia

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Meditazione del giorno:

San Gregorio Magno (ca 540-604), papa, dottore della Chiesa
Omelie sul Vangelo, n. 30; PL 76, 1220

“Non c’è comandamento più grande di questi”

Non si può veramente amare Dio se non si ama il prossimo, né amare veramente il prossimo se non si ama Dio. Ed è per questo che lo Spirito è stato dato ai discepoli due volte: prima dal Signore quando era sulla terra, poi dal Signore quando regnava in cielo (Gv 20,22; At 2). Ci è dato sulla terra per amare il prossimo, dal cielo per amare Dio. Ma perché prima sulla terra e poi in cielo, se non per farci capire chiaramente la parola di Giovanni: “Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede”? (1Gv 4,20)

Perciò fratelli, amiamo il nostro prossimo; amiamo chi ci è vicino, perché possiamo amare chi è al di sopra di noi. Si eserciti il nostro spirito a dare al prossimo ciò che deve a Dio, per meritare di rallegrarsi in Dio con la gioia perfetta col prossimo stesso. Così raggiungeremo quella gioia degli abitanti del cielo, di cui abbiamo già ricevuto il pegno col dono dello Spirito Santo. Tendiamo con tutto l’amore a questo fine dove ci rallegreremo per sempre. Là si trova la santa assemblea dei cittadini del cielo; là, una festa sicura; là, un riposo assicurato; là, la vera pace che non sarà più solo lasciata ma donata dal Signore Gesù Cristo (Gv 14,27).