2 GIUGNO: LA REPUBBLICA, LA SPERANZA E LA RESPONSABILITÀ EUROPEA DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA !
La data del 2 giugno non è un semplice anniversario.
È l’atto fondativo della Repubblica Italiana, il momento in cui un popolo, reduce dalle macerie della guerra, dalla dissoluzione morale del fascismo e dalla lacerazione delle coscienze, scelse la democrazia. La scelse con coraggio, a volte con incertezza, ma consapevolmente.
Oggi, a distanza di decenni, siamo chiamati a interrogarci non solo sulla memoria di quel giorno, ma sul senso profondo che esso deve avere per il nostro presente e, soprattutto, per il nostro futuro.
La Repubblica: una promessa da mantenere.
La Democrazia Cristiana fu artefice della rinascita italiana. Uomini come Alcide De Gasperi, Giuseppe Dossetti, Amintore Fanfani, Guido Gonella, e tante donne meno ricordate ma fondamentali come Maria Federici e Angela Gotelli, non solo contribuirono alla nascita della Repubblica, ma ne delinearono l’identità morale, sociale e spirituale. La nostra Repubblica nacque non solo come forma di governo, ma come progetto etico.
Quel progetto parlava di solidarietà, giustizia sociale, libertà e dignità della persona umana. Principi che oggi devono tornare centrali, in un’epoca dominata dall’individualismo, dalla fragilità istituzionale, dalla tentazione populista e da un’economia sempre più disumana.
Oggi: Un tempo nuovo, ma non neutro.
Nel 2025, l’Italia è chiamata a un nuovo bivio. La democrazia non è mai scontata.
Il 2 giugno ci ricorda che essa va difesa ogni giorno: nei territori abbandonati, nelle periferie dimenticate, nei giovani scoraggiati, nei migranti esclusi, nei lavoratori precari, nei cittadini delusi dalla politica-spettacolo.
La Democrazia Cristiana, oggi rigenerata da nuove energie, progetti e leadership, ha il compito di interpretare questo tempo non con nostalgia ma con visione. La sua identità non è vecchia: è fondativa. Non è statica: è generativa.
Siamo la forza della ricostruzione morale, la voce delle famiglie, dei giovani, dei credenti, delle donne, dei territori. Siamo il ponte tra popoli e culture.
Siamo l’umanesimo politico in un’Europa che rischia di perdere la propria anima.
L’orizzonte europeo: La Repubblica nella Casa comune
Non possiamo pensare al 2 giugno solo come festa nazionale. La nostra Repubblica è figlia dell’Europa e madre del progetto europeo. De Gasperi lo capì più di ogni altro. Il destino italiano è europeo oppure non sarà.
In un continente lacerato da guerre ai confini, da sfide ambientali e tecnologiche, da tensioni sociali e democratiche, la Democrazia Cristiana ha una missione europea:
Difendere la dignità della persona contro ogni sfruttamento.
Riformare le istituzioni europee con trasparenza e partecipazione.
Unire solidarietà e competitività, sussidiarietà e responsabilità.
Lottare per un’Europa della pace, della giustizia sociale e della libertà religiosa.
Conclusione: Radici forti, futuro vivo.
Celebrare il 2 giugno significa, per la Democrazia Cristiana, rinnovare il patto con il popolo italiano e con l’Europa dei popoli. Non siamo un partito nostalgico, ma una speranza concreta.
Oggi, nel tempo delle crisi complesse, il nostro dovere è custodire le radici per nutrire il futuro. La Repubblica non è un monumento, ma un seme. E noi, ancora una volta, ci impegniamo a farlo crescere.
Viva la Repubblica. Viva l’Italia. Viva l’Europa dei Popoli !